Questo blog è una raccolta disordinata dei miei appunti. Il tema principale è la storia di Roma.
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mercoledì 24 ottobre 2012

L'Oratorio di S. Silvestro e la falsa donazione di Costantino

L’oratorio di San Silvestro è un posticino delizioso nel cuore di Roma, al Celio. Si trova nel complesso dei Santi Quattro Coronati. Fu edificato nel 1246 e decorato due anni dopo da maestri bizantini, nel XVI secolo divenne l’oratorio della università degli scultori e scalpellini (detti marmorari).

L’interno dell’oratorio è a pianta rettangolare con volta a botte. Il pavimento è in stile cosmatesco, mentre la volta è decorata con motivi di stelle e croci (un po' come doveva essere la Cappella Sistina, prima degli interventi di Michelangelo). La parete d’ingresso ospita un Giudizio universale, con Cristo in trono, la vergine Maria, san Giovanni Battista, gli apostoli e due angeli: quello di sinistra è nell’atto di ripiegare il firmamento.


Sotto questo affresco, nelle tre pareti di sinistra, di ingresso e di destra, vi è un ciclo di affreschi, composto da 11 scene, dipinto nel 1248. Questo ciclo pittorico è desunto dagli "Acta Silvestri" e si riferisce alla vita leggendaria dell’imperatore Costantino I ed in particolare alla "Donazione".

Il Constitutum Constantini, o Donazione di Costantino, è un falso storico, elaborato in ambito ecclesiastico nel secolo VIII, ritenuto autentico nel Medio Evo.
La falsità del documento venne dimostrata da Lorenzo Valla nel 1440 e non era un’eccezione: la chiesa già da tempo usava motivare i diritti che le venivano contestati sulla base di documenti fabbricati appositamente. Nell’allearsi coi Franchi (VIII secolo) la chiesa provvide a giustificare il suo potere temporale costruendo la Donazione, tesa a dimostrare che non i re Franchi ma un'antica tradizione romana legittimava il potere della santa sede.
La leggenda di papa Silvestro, che guarisce Costantino dalla lebbra e lo battezza  narra che, in seguito a ciò, l'Imperatore avesse concesso a papa Silvestro e ai suoi successori il trasferimento di Roma, delle province d’Italia e di quelle occidentali al dominio del pontefice.

Di seguito vi riporto una breve descrizione degli affreschi relativi alla donazione di Costantino.







Chiudo con un passo di Dante dell'Inferno (XIX canto):

“Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!”

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