Questo blog è una raccolta disordinata dei miei appunti. Il tema principale è la storia di Roma.
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domenica 7 ottobre 2012

Il sacco dei Normanni del 1084

Siamo nell’anno mille o poco più. Infuria in Europa la lotta per le investiture tra papato e Sacro Romano Impero. Era in discussione su chi, tra papa o imperatore, avesse la facoltà di scegliere ed ordinare vescovi ed  abati.

L’apice del conflitto fu raggiunto regnanti papa Gregorio VII e imperatore Enrico IV. In quegli anni ebbe luogo l’ennesimo sacco di Roma. 

L’antefatto fu la scomunica emessa da Gregorio nel 1076 nei confronti di Enrico perché quest’ultimo aveva nominato motu proprio il vescovo di Milano. L’anno successivo a Canossa l’imperatore chiese umilmente perdono al papa, temendo per il proprio trono.  Ma  non bastò: Gregorio favorì l’elezione di un altro re di Germania, Enrico elesse un antipapa – Clemente III. Nel 1083 occupò Roma, il papa si rifugiò a Castel Sant’Angelo.

La storia evidentemente non insegnò niente e Gregorio chiese aiuto ai Normanni di Roberto il Guiscardo (l’astuto). Il 21 maggio del 1084 entrò a Roma. Tre giorni di devastazione: furono saccheggiati l Colosseo, l'Aventino, il Laterano e l'Esquilino; poi le basiliche di San Clemente, dei Santi Quattro Coronati e dei Santi Giovanni e Paolo al Celio. Terminato lo scempio, la popolazione superstite si concentrò nell’area del mausoleo adrianeo e del borgo vaticano: erano zone fortificate. Il Laterano rimase isolato, il papa si spostò in San Pietro che divenne la dimora definitiva dopo il periodo avignonese del 1309 – 1377.
Com’era ovvio aspettarsi, il gesto del papa non produsse alcun beneficio, ma solo morte e distruzione, tanto che egli fu costretto alla fuga dalla popolazione inferocita. Concluse la sua vita prigioniero del Guiscardo in Salerno nel 1085.

 

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