Questo blog è una raccolta disordinata dei miei appunti. Il tema principale è la storia di Roma.
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giovedì 9 maggio 2013

Il dio Pan: quando l'estetica è una condanna

Sua madre – la ninfa Driope - fuggì terrorizzata vedendolo per la prima volta. Era deforme, l’aspetto caprino. Suo padre, Ermes, ebbe pietà di lui: lo avvolse in una pelle di lepre e lo portò nell’Olimpo. Ma divenne lo zimbello degli dei, deriso da tutti, specie da Dioniso. Qualcuno di loro ipotizzò che fosse il frutto dell’accoppiamento tra Zeus ed una capra.
Quando crebbe lasciò l’Olimpo. Era inguardabile, da solo vagava tra i monti dell’Arcadia, pascolando greggi ed allevando api. Divenne, così, un dio terrestre; amante della natura, allegro e spensierato.

Salvò Zeus dal mostro Tifone con un urlo agghiacciante e il padre degli dei – per riconoscenza – gli dedicò un segno zodiacale: il capricorno.


A causa della sua bruttezza, venne rifiutato e fu costretto ad “amare” se stesso. Si innamorò della Ninfa Siringa che per sfuggirgli si trasformò in canna. Era generoso, pronto ad aiutare chiunque gli chiedesse aiuto, ma era brutto!  Non resse alla contrapposizione della bellezza incarnata da Venere, Apollo, Ganimede: fu l’unico dio che morì, come riferì il navigatore Tamo.


Nel tempio di Delfi c’era una sua statua e quando i Galli invasero la città, rimasero terrorizzati dal suo aspetto, fuggirono: furono colti – per così dire – dal “timor pan … ico”. Sì! panico deriva proprio da Pan.

La religione Cristiana si ispirò a lui per creare l’iconografia del demonio, di Satana stesso.


Come vedete, da sempre la bellezza conta. L’essere sgradevoli d’aspetto penalizza, al di là dell’esser più o meno generosi con gli altri.

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