Questo blog è una raccolta disordinata dei miei appunti. Il tema principale è la storia di Roma.
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mercoledì 20 febbraio 2013

Il Concilio di Trento - la controriforma

Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero (1483 - 1546) pubblica le 95 tesi e le affisse sulla porta della cattedrale di Wittemberg in Germania.
Contesta la vendita delle indulgenze, vuole che la Bibbia sia comprensibile al popolo e non sia solo a disposizione del clero (che tra l'altro, scimmiotta spesso frasi in Latino sbagliate). Nega la reale presenza di Cristo mediante la trasformazione di pane e vino in corpo e sangue di Cristo (transustanziazione), affermando la presenza di Cristo insieme al pane e al vino (consustanziazione). Nega l'intermediarità tra uomo e Dio, rifiutando l'intercessione dei santi e della Madonna; a capo dei Cristiani non un uomo, ma solo il Cristo. Sui sacramenti, mantiene il battesimo, l'eucaristia, e la confessione. Gli altri sono considerati come riti ecclesiastici.
Martin Lutero
Egli stesso chiese al papa di indire un concilio che dirimesse i contrasti. Ebbe subito il sostegno dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V (1519 – 1556), vedendolo come un mezzo anche per accrescere il potere imperiale.
Carlo V d'Asburgo
A ciò, però, si oppose papa Clemente VII (1523 – 1534) che perseguiva una politica filo-francese ostile a Carlo V, temendo di essere deposto.
Clemente VII - Giulio de' Medici
L'idea del concilio riprese vigore con Paolo III (1534 - 1549). Allargò il collegio cardinalizio con figure favorevoli ad una riforma; nel 1536 convocò quindi prima a Mantova e poi a Vicenza un'assemblea di tutti i vescovi, abati e dei prìncipi dell'Impero, ma senza successo a causa del conflitto tra Francesco I e Carlo V. Inoltre, vi erano differenze sugli scopi del concilio: Carlo V auspicava la ricomposizione dello scisma protestante, mentre l'obiettivo per il papa era un chiarimento in materia di dogmi e di dottrina, per i riformati era l'attacco all'autorità del papa stesso.
Paolo III - Alessandro Farnese
Dopo vicissitudini varie, il Concilio si aprì solennemente a Trento il 13 dicembre 1545.
Perchè Trento? Pur essendo una città italiana, era entro i confini dell'Impero ed era governata da un principe-vescovo. Ebbe varie fasi, con sospensioni e susseguirsi di pontefici.
Il concilio in Santa Maria Maggiore a Trento
Prima fase – 8 sessioni a Trento (1545-1547) e due a Bologna (1547 - 1549)

In questo periodo:
  • Approvazione regolamenti e ordine di discussione degli argomenti
  • Discussione dei dogmi (chiesto dall’imperatore) e disciplina (chiesto dal papa)
  • Riaffermazione del credo
  • La Vulgata è versione ufficiale della Bibbia – unica interprete: la Chiesa
  • Discussione sul peccato originale
  • La confutazione della “giustificazione”:  secondo Lutero bastava la sola fede, le opere non avevano alcun valore; non vi era alcun cambiamento nella persona, che rimaneva nei suoi peccati: l'unica differenza è che Dio non glieli imputa più, e lo fa con un atto unilaterale
  • Trattazione superficiale del dogma dell’Immacolata concezione 
  • I sette sacramenti istituiti da Cristo (in particolare battesimo e confermazione)
Nel 1549 morì Paolo III. Fu eletto Giulio III (1550 - 1555) dopo un conclave durato tre mesi. Fallì la trattativa di portare al concilio i rappresentanti luterani perchè volevano ridiscutere le precedenti conclusioni e desideravano sciogliere il giuramento di fedeltà al pontefice. Comunque i lavori ripresero nel 1551.
Giulio III - Giovanni Maria Ciocchi del Monte
Seconda fase (1551 - 1552)

In questo periodo:
  • Presenza di Cristo nell’eucarestia
  • Trattazione sulla penitenza e l’estrema unzione, rifiutati dai luterani
Una nuova sospensione ebbe luogo nel 1552. Nel frattempo avvenne la morte di Giulio III (1555), con il seguente brevissimo breve regno di Marcello II (1555), durato meno di un mese.
Marcello II - Marcello Cervini degli Spannocchi
In seguito l'elezione di Paolo IV (1555-1559) il quale rafforzò il Sant'Uffizio e fece pubblicare l’indice dei libri proibiti: un elenco di testi la cui lettura veniva proibita ai fedeli per via di contenuti eretici o moralmente sconsigliabili.
Paolo IV - Gian Pietro Carafa
Infine fu eletto Pio IV (1559-1565) zio del cardinale Carlo Borromeo. Nel 1562 ripresero i lavori del concilio.
Pio IV - Giovanni Angelo Medici di Marignano
Fase conclusiva (1562 - 1564)

In questo periodo:
  • La messa come memoriale e ripresentazione, per i luterani è un semplice “ricordo” del sacrificio di Cristo
  • Riaffermazione del sacramento dell’Ordine
  • Indissolubilità del Matrimonio con regole per l’annullamento
  • Celibato ecclesiastico
  • Culto del Purgatorio, dei santi, delle reliquie e delle immagini sacre
  • Validità della pratica delle indulgenze
Non furono risolte le seguenti questioni:
  • Mancata riunificazione delle Chiese
  • Mancata definizione del ruolo del papato
  • Mancata definizione del ruolo dei sovrani e dei principi cattolici nell’intervenire sulle questioni interne della Chiesa
E dopo?

I pontefici successivi al concilio attuarono e portarono a compimento il processo di riorganizzazione della Chiesa.

Pio V - Antonio Ghislieri
Pio V (1566 - 1572) promulgò il Catechismo Romano (strumento per parroci e predicatori); a lui si deve anche la revisione del breviario e del messale. Abolì molti riti locali e particolari, con l'eccezione del rito ambrosiano per l'arcidiocesi di Milano e di pochi altri riti. Nel 1571 istituì la Congregazione dell'Indice, con il compito di mantenere aggiornato l'Indice dei libri proibiti e la facoltà di effettuare speciali dispense.

Gregorio XIII - Ugo Buoncompagni
Gregorio XIII (1572 - 1585) diede notevole impulso al processo di accentramento di potere nelle mani del papato, sviluppando la nunziatura (una sorta di "ambasceria" dipendente direttamente dal papa e non dalla Chiesa locale) e promuovendo l'erezione in Roma di seminari e collegi per stranieri.

Sisto V - Felice Peretti
Sisto V (1585 - 1590) stabilì che i vescovi delle Chiese locali dovessero effettuare le cosiddette visite ad limina, ovvero delle visite obbligatorie a Roma con relazione scritta sulla situazione delle proprie diocesi; riorganizzò la curia romana, istituendo 15 congregazioni al servizio del papa.

Carlo Borromeo
Carlo Borromeo (1538 - 1584), arcivescovo di Milano dal 1565, fu il grande attuatore della riforma cattolica. Sì dedicò all'attività pastorale, differentemente dal vescovo medievale che era uomo di potere; fondò il primo seminario a Milano e si impegnò nella stesura di norme importanti per il rinnovamento dei costumi ecclesiastici.

Dalla fine del Cinquecento questo processo riformatore rallenta e prende una direzione conservatrice: molti decreti sono disattesi e nella vita ecclesiale prevalgono gli aspetti giuridico-istituzionali piuttosto che quelli sociali.

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