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lunedì 25 febbraio 2013

Il Concilio di Nicea e l'Arianesimo: parte II: decisioni e canoni



L’argomento dominante del Concilio di Nicea fu la consustanzialità (homooùsios), cioè stessa sostanza  tra il Padre e il Figlio: il Figlio è Dio quanto il Padre. Ciò portava a grandi interrogativi: può Dio generare un Figlio e, quindi, separarsi in se stesso e poi morire? Gli Ariani controbbatevano affermando che il Figlio era solo un tramite tra la divinità e l’umanità.
Il Concilio di Nicea
Fu stabilita una data per la Pasqua: la Pasqua cade la prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera, indipendentemente dalla Pasqua ebraica: il Vescovo di Alessandria avrebbe d'allora in avanti stabilito la data.

Le decisioni prese dal concilio con un'amplissima maggioranza furono essenzialmente tre:
  1. fu composta una dichiarazione di fede (Simbolo niceno o credo niceno): il Figlio è generato, ma non creato dal Padre. Quindi l'arianesimo viene negato in tutti i suoi aspetti. Inoltre, viene ribadita l'incarnazione, morte e resurrezione di Cristo, in contrasto alle dottrine che negavano la crocifissione.
  2. venne dichiarata ufficialmente la nascita virginale di Gesù (così come affermato nel Vangelo secondo Matteo).
  3. Ario e le sue teorie furono dichiarate eretiche.
Simbolo niceno


In ambito disciplinare fu stabilito, pena l’esilio, che:
  1. sono eretiche le dottrine del vescovo Melezio di Licopoli, secondo le quali era lecito offrire sacrifici agli idoli e ordinare sacerdoti al di fuori della sua diocesi. Egli mantenne il titolo episcopale, ma gli ecclesiastici che erano stati ordinati da lui dovevano ricevere di nuovo l'imposizione delle mani. Questa eresia ebbe termine nel V secolo.
  2. furono stabilite delle regole sul battesimo degli eretici.
  3. si presero delle decisioni su coloro che avevano rinnegato il cristianesimo durante la persecuzione di Licinio (imperatore romano dal 308 al 324 d.c.).
Melezio di Licopoli
Vennero stabiliti i seguenti canoni:
  1. proibizione dell'auto-castrazione;  proibizione dell'usura fra i chierici; proibizione di inginocchiarsi durante la liturgia della domenica e nei giorni pasquali, fino alla Pentecoste;
  2. definizione di un termine minimo per la ammissione dei neo-catecumeni nella Chiesa;
  3. proibizione della presenza di donne nella casa di un chierico e che le donne diacono sono da considerarsi come i laici
  4. ordinazione di un vescovo in presenza di almeno tre vescovi della provincia, subordinata alla conferma da parte del vescovo metropolita; preminenza de i vescovi di Roma, Alessandria e Gerusalemme. Proibizione di trasferimento di presbiteri e vescovi dalle loro città; precedenza di vescovi e presbiteri sui diaconi nel ricevere l'Eucaristia;
  5. sugli scomunicati, e sull'obbligo di tenere almeno due sinodi all'anno in ciascuna provincia;
  6. riconoscimento dei Novaziani; Novaziano, antipapa 251 al 258, fu battezzato in tutta fretta perché si pensava morisse essendo posseduto dal demonio. Egli sosteneva che l'idolatria era un peccato imperdonabile, e che la Chiesa non aveva alcun diritto di riammettere alla comunione coloro che vi erano precipitati. Il loro perdono è riservato a Dio. Questa era l'eresia di Novaziano: il rifiuto dell'interrogazione battesimale che recita "Credi nella remissione di peccati e nella vita eterna, attraverso la Santa Chiesa?".
  7. clemenza verso coloro che hanno rinnegato il Cristianesimo durante la persecuzione di Licinio;
  8. dichiarazione dell'invalidità del battesimo ordinato da Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia nel 260. Secondo Paolo, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano una sola persona, ma il Figlio (il Verbo) e lo Spirito Santo (la saggezza) erano senza stato: cioè erano degli attributi o appellativi impersonali del Padre. Inoltre Cristo era sostanzialmente un uomo con una sua personalità, nato senza peccato dalla nascita. La dottrina teneva rigorosamente separate le due nature di Cristo, sebbene questo concetto rischiasse di concepire due persone, l'una divina e l'altra umana, diverse tra loro e unite tra loro solo per volontà del Cristo stesso.
L'antipapa Novaziano
 

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